Santa Mustiola sotto le stelle con la AAAV

Visita guidata all’area archeologica, osservazione del cielo e intrattenimento musicale

PRENOTAZIONE OBBLIBATORIA - 0587.672158

Due sguardi che si uniscono, uno rivolto alla terra e ai resti archeologici che custodisce da millenni, uno rivolto al cielo che da sempre scandisce la nostra storia.

Una serata in cui si mischiano archeologia e astronomia, alla scoperta delle genti che abitarono la piccola altura di Colle Mustarola a partire dall’età romana fino a tutto il medioevo.

Grazie all’allestimento luminoso si potranno ammirare i resti della cisterna costruita nel I secolo d.C., parte di un insediamento voluto dalla vicina città di Volterra per il controllo strategico-commerciale dei traffici che si spostavano lungo la strada che ancora si snoda ai piedi della collina. I commerci dovevano essere fiorenti ed intensi, come dimostrano le ceramiche trovate dagli archeologi ed esposte al Museo Archeologico di Peccioli. L’importanza e la ricchezza di questo distretto della Valdera richiamarono anche le attenzioni di uno dei popoli “barbari” che arrivarono in Italia dopo la caduta dell’Impero Romano: sulla cima del piccolo colle si insediarono, infatti, i Longobardi dal Ducato di Lucca. Fu un piccolo avamposto militare, collegato al vicino Castrum Faolfi (Castelfalfi), utile durante le fasi della conquista longobarda della città di Volterra, avvenuta agli inizi del VII secolo. Le indagini archeologiche non hanno ancora rintracciato questo insediamento militare che giace ancora sotto le strutture della chiesa che venne costruita qualche secolo più tardi, attorno all’anno Mille. L’importanza della strada che ancora oggi conduce all’area archeologica e che si collega alla via Francigena nei pressi di Gambassi Terme, rese la piccola chiesa dedicata a Santa Mustiola di notevole importanza sia dal punto di vista religioso che da quello economico-politico. Le aristocrazie del tempo, soprattutto tra XIII e XV secolo, scelsero a più riprese la chiesa e il cimitero come luogo di sepoltura dei loro defunti, permettendo agli archeologi e agli antropologi di scoprire corredi funerari di altissimo valore artistico e storico. Ecco che allora questo piccolo complesso religioso, posto all’interno di un territorio a forte ed esclusiva vocazione rurale, si svela per quello che doveva essere nei secoli finali del Medioevo: un centro di forte vivacità economica e religiosa in cui genti facoltose e di provenienza cittadina svolgevano i propri interessi. In occasione delle Notti dell’Archeologia, accompagnati da un sottofondo musicale dal vivo, non solo i resti archeologici ma anche la volta celeste racconterà la sua storia millenaria, grazie alla AAAV - Associazione Astrofili Alta Valdera che metterà a disposizione i suoi telescopi per osservarla da un luogo pieno di fascino e suggestione. Il cielo sarà quello dominato dalle stelle luminose del Triangolo Estivo - Vega (costellazione della Lyra), Deneb (Cigno) e Altair (Aquila) – attraversato dalla Via Lattea ricca di nebulose ed ammassi che potremo osservare attraverso i telescopi. Non mancherà l’orientamento stellare tra le costellazioni, con la narrazione mitologica di quelle più significative visibili nelle due serate.

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